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In Italia, le famiglie che hanno deciso di rivolgersi all’agopuntura per la cura dei propri bambini sono pochissime, non arrivando neppure all’1%. Il discorso cambia, però, per quei paesi nei quali la medicina tradizionale cinese è più diffusa e praticata, ad esempio negli Stati Uniti dove la percentuale sale a ben il 15%. Il trattamento con agopuntura in ambito pediatrico si è rivelato, laddove viene richiesto, una strategia terapeutica vincente, con benefici che superano quelli che sono ottenuti sull’organismo dell’adulto.
Spesso il soggetto adulto affetto da qualsivoglia patologia trattabile con l’agopuntura si rivolge alla medicina alternativa come ‘ultima spiaggia’ per la risoluzione di una problematica annosa che ha richiesto l’uso prolungato di farmaci di sintesi. Prima di poter giovare degli effetti benefici dell’agopuntura, però, il soggetto dovrà passare per una fase definita “disintossicante”, altrimenti l’agopuntura subirà limitazioni notevoli nella sua azione in quanto il flusso dell’energia non potrà avvenire in modo scorrevole. L’organismo del bambino è invece più “puro” e ciò fa sì che il trattamento mediante agopuntura si riveli più efficace e rapido. Oltre a ciò, a vantaggio dei minori, vi è l’assenza di condizionamenti emotivi particolari, stati d’animo invasivi e che possano fungere da barriera al giusto fluire dell’energia che caratterizzano invece il soggetto adulto.

Agopuntura e pediatria

Il bambino ha una fisiologia particolare, è un organismo in accrescimento e secondo la medicina tradizionale cinese è governato da leggi differenti da quelle che regolano il funzionamento dell’adulto. Per questa ragione il trattamento agopunturistico nell’età pediatrica si avvale della stimolazione di punti di agopuntura differenti; in particolare, gli organi deboli del bambino, secondo i medici orientali, sono i polmoni e la milza; i primi devono imparare a ricevere l’aria, la seconda deve apprendere come metabolizzare il cibo. È principalmente quindi sui meridiani afferenti a questi organi che si esplica l’azione dell’agopuntura in pediatria. I bambini che sviluppano, più frequentemente di altri, patologie delle vie aeree come tosse e catarro o problematiche dell’evacuazione come diarrea sono quelli più a rischio; questi sintomi, infatti, indicano la presenza di un mal funzionamento di uno dei due organi.
Intorno all’età di 7 anni per la femmina e di 8 per il maschio la fisiologia muta e da quel momento in poi il trattamento dell’agopuntura diventa più simile a quello che viene messo in pratica sull’adulto.

Come superare la paura dell’ago

Da sempre l’ago rappresenta, soprattutto nell’infante, motivo di paura e timore e forse è anche per questo che la percentuale di persone che decidono di affidare la cura del proprio figlio al medico agopuntore è così bassa. Al fine di aggirare questa problematica, sono state messe a punto diverse tecniche. Il problema se lo erano già posto i medici tradizionali cinesi nel VI secolo d.C. che si inventarono una tecnica che venne battezzata tecnica dell’ago volante. Essa viene utilizzata ancora oggi e consiste nell’introdurre l’ago nella pelle del bambino operando poca pressione, evitando quindi di spingere in profondità e senza lasciarlo inserito. Il medico, dopo aver individuato una serie di punti vicini tra di loro e funzionali allo scopo che vuole raggiungere, come suggerisce il nome della tecnica, li punge in sequenza rapida senza che questo provochi dolore né sanguinamento e quindi preservando il bambino da eventuali traumi. La puntura dura poco, è veloce e immediata; il piccolo così non ha nemmeno il tempo di preoccuparsi, la seduta diventa quasi un gioco e il fastidio è paragonabile a quello di un semplice prick test, un esame utilizzato in medicina convenzionale per indagare la presenza di allergie alimentari e respiratorie.
Nonostante la pratica consista in punture lievi provocate con l’ausilio di aghi molto piccoli, attraverso questa tecnica è possibile ottenere risultati notevoli dal momento che il bambino reagirà immediatamente anche a stimolazioni blande.

Nell’approccio naturale in pediatria molto utilizzata è la laser puntura(il cui funzionamento è simile a quello della Cromopuntura). Essa utilizza un supporto laser a raggi infrarossi come surrogato dell’ago per stimolare i vari punti. Per indagare l’efficacia della laser terapia sono stati effettuati degli studi comparando i risultati di terapie di agopuntura tradizionale e laser puntura per una identica durata: i risultati sono stati i medesimi. La laser puntura si è rivelata quindi un’ottima strategia per aggirare il pregiudizio del bambino nei confronti dell’ago.

Il paziente in età pediatrica risponde molto bene anche all’auricolomassaggio, una tecnica derivante dall’auricoloterapia che prevede la stimolazione dei punti di agopuntura dell’orecchio attraverso un massaggio (e non quindi con gli aghi). In particolare nei bambini iperattivi massaggiare il punto situato all’interno della fossetta triangolare nel padiglione auricolare, ha l’effetto di calmarlo e di migliorare il suo rendimento scolastico.

Indicazioni terapeutiche

I campi d’applicazione dell’agopuntura in pediatria spaziano dalla neurologia alla gastroenterologia, fino alle problematiche che interessano la crescita, di natura psichica, dermatologica ma anche immunitaria.
L’agopuntura in pediatria si è rivelata utile nei disturbi dell’accrescimento, nei casi di spasmo del piloro e nelle coliche gassose intestinali, e ancora per combattere la perdita di urina nel corso della notte (enuresi). Ottimi risultati anche nella cura di cefalee di vario genere, patologia sottovalutata ma molto diffusa in pediatria. Provata è l’efficienza dell’agopuntura nella cura dell’epilessia, nelle sue varie forme.

L’agopuntura in pediatria ha comunque dei limiti. Il trattamento, ad esempio, non produce alcun risultato nel caso dell’autismo. Al contrario, ottimi sono i risultati dell’impiego nei bambini affetti da iperattività, una valida alternativa all’impiego di psicofarmaci dagli importanti effetti collaterali: una seduta ogni sette giorni per circa 4/5 settimane può portare ad un miglioramento visibile delle condizioni del bambino che potrà tornare ad essere tranquillo e capace di rimanere concentrato.

Una significativa risposta al trattamento con agopuntura in età infantile è stata riscontrata nei casi di bambini affetti da dermatite atopica, solitamente trattata con la somministrazione di antistaminici e cortisonici: una seduta una volta ogni due settimane, nell’arco di tre mesi, può comportare la scomparsa dei sintomi e del disturbo. La dermatite atopica è determinata sia da un fattore emotivo ma anche da un fattore genetico; l’agopuntura agisce molto sulla sfera delle emozioni ma è anche un potente antinfiammatorio ed è per questo che si rivela così risolutiva. Ogni volta che l’organismo è affetto da flogosi, il trattamento agopunturistico si rivela indicato, capace di attivare le contromisure di cui l’organismo è naturalmente dotato per ridurre l’infiammazione.

L’agopuntura è anche molto utile per affrontare i problemi che interessano la sfera emotiva. Uno studio alla fine degli anni ’90 ha messo a confronto agopuntura e laser puntura ed ha evidenziato come la seconda tecnica sia addirittura più efficace della prima nella risoluzione di una problematica diffusa tra i bambini, quella del pavor nocturnus, un’alterazione del sonno che si manifesta con tendenza del piccolo a svegliarsi nel cuore della notte in preda a crisi di pianto e di terrore apparentemente immotivati. In questi casi, però, la mamma o il papà del bambino possono massaggiare il polso del figlio per ridurre lo stress emotivo determinato dal dover affrontare una particolare situazione, come una imminente visita dal dentista o la prima interrogazione o il primo giorno di scuola. Il punto in questione si chiama “barriera degli interni” ed è situato circa due dita più in giù rispetto alla piega del polso, al centro della parte interna dell’avambraccio. La stimolazione di questo punto porta il soggetto a provare una sensazione di calma e a smettere di provare paura. La ragione risiede nel fatto che questa pratica porta un abbassamento delle catecolamine, e con loro diminuisce l’ansia, mentre aumenta l’attività dell’acetilcolina che attiva le endorfine dando luogo ad una sensazione di pace e tranquillità.

Un altro studio ha dimostrato l’efficacia dell’agopuntura nei bambini affetti da sindrome respiratoria ricorrente, soggetti che durante l’arco dell’anno sono interessati da numerosi episodi di crisi che si manifestano sotto forma di faringiti, tonsilliti e affezioni gravi delle vie aeree che richiedono il riscorso ad antibiotici più volte l’anno. Lo studio ha sottoposto alcuni di questi bambini a terapia nell’arco temporale che va da settembre a dicembre e ad essere interessati sono stati i punti del meridiano del polmone (la cui stimolazione porta ad un innalzamento delle difese immunitarie); il risultato è stato una riduzione drastica delle crisi che in alcuni casi sono passate da otto a un singolo caso durante l’inverno già nel primo anno di trattamento e questa attitudine è stata conservata dall’organismo anche nei due inverni successivi.

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